L'altra faccia della Luna

ValeScanina VAS

Posted on 28/3/2013, 18:17

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Prologo

«Caro diario,
domani inizierà il mio ultimo anno di liceo... per fortuna!
Almeno, dopo la maturità, non sarò più costretta a sopportare i miei compagni.
Passo metà della giornata con loro ed è troppo per me.
Le persone dicono che l’età passata tra i banchi di scuola è la più bella in assoluto.
Può essere anche vero, ma questo non vale per me.
Io sono l’eccezione alla regola; infatti, mi sento una mosca bianca in mezzo ai tafani.
Il mio nome è Luna, ma i miei compagni mi chiamano la solitaria perché sto sempre da sola.
Il motivo per cui preferisco essere un’emarginata è per non essere come loro.
Le mie compagne si truccano e si vestono come se dovessero andare in discoteca quando a me basta indossare dei jeans e una maglietta per stare bene con me stessa.
Eppure loro vogliono che mi comporti in un modo che non mi appartiene e, per questo motivo, vengo allontanata come una lebbrosa.
Tendo a fare la dura per non mostrare la mia fragilità altrimenti si avventerebbero su di me come degli avvoltoi che si scagliano sulla preda.
E questa situazione mi pesa moltissimo.
Sono venuta ad odiare la scuola a causa loro.
Non ne posso più di essere giudicata per come mi vesto e per i miei voti scolastici.
Mi fanno molto male e non se ne accorgono neanche.
Ogni anno spero che la situazione cambi ma, purtroppo, tutto rimane immutato.
Chissà se quest’anno riuscirò ad essere meno invisibile».

Sento bussare.
Velocemente nascondo il diario sotto il materasso.
«Avanti!» esclamo.
Mia madre entra in camera.
Nota il libro che ho tra le gambe e scuote la testa.
«Non è un po’ troppo tardi per leggere?»
«Ancora una pagina» dico con tono supplichevole.
«E va bene... ma solo una.
Ricordati che domani hai la scuola»
«E come posso dimenticarmene?».
Sbuffo.
«Non è poi così male andarci» aggiunge, cercando di tirarmi su di morale.
«Non se hai una classe come la mia» replico sarcasticamente.
Mi da il bacio della buonanotte sulla fronte e poi esce.
Tiro fuori il diario e continuo a scrivere fino a quando i miei occhi non si chiudono dal sonno.